‘La Fermana leader? Abbiamo pescato anche in Eccellenza’. Parla Andreatini, il ds riminese della capolista

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E' un riminese il responsabile da due anni dell'area tecnica della Fermana. Si chiama Massimo Andreatini, ha 45 anni, alle spalle una buona carriera da giocatore di serie D tra Riccione, San Marino, Boca San Lazzaro, Renato Curi come difensore, prima terzino di fascia e poi centrale. Col ds biancorosso Pietro Tamai si sente come un fratello – dice -: insieme hanno vinto un campionato a Cesenatico dalla Promozione in Eccellenza che erano ragazzini e di recente sui banchi di Coverciano hanno fatto il corso per prendere il patentino di direttore sportivo. Il "derby riminese dei ds" per il momento lo vince Andreatini: la Fermana è leader con 20 punti.
Andreatini, la Fermana è la sorpresa del girone. Durerà fino alla fine?
"Dopo dieci giornate non si può dire che siamo lì per caso, la squadra è stata brava a capitalizzare quanto ha costruito, anzi per me siamo in credito con la fortuna in due partite. L'obiettivo iniziale era la salvezza e quello resta: vediamo di mettere insieme il più in fretta possibile il bottino di 20 punti che ci manca per centrare il traguardo, poi vedremo se sarà possibile fare di meglio. L'anno scorso ci siamo riusciti con tre giornate di anticipo accarezzando il sogno dei playoff valorizzando Petrucci e Manè che il Carpi ha preso girandoli rispettivamente a Vis Pesaro e Gozzano. I sogni bisogna alimentarli e dunque non ci resta che tenere questo ritmo".
Dove nasce questo primato?
"Abbiamo cercato di pescare bene nei campionati dilettantistici, nella nostra rosa nella casella veterani a Ginestra, il portiere ex Pesaro, e all'attaccante Lupoli, abbiamo affiancato l'ex Juve Giandonato e l'ex Albinoleffe Scrosta; in questi anni abbiamo preso 14 giocatori tra serie D ed Eccellenza che stanno facendo bene. Io e l'ad Fabio Massimo Conti ogni settimana, dal vivo o attraverso le piattaforme digitali, guardiamo dalle quattro alle cinque partite, scandagliamo la serie D e l'Eccellenza marchigiana, umbra e laziale dove ci sono giocatori che valutiamo in grado di fare il salto di qualità. Del resto il budget è quello che è. Diciamo che il mix ci è riuscito bene, ma qui basta poco per passare dall'altare alla polvere. Inoltre il mister Flavio Destro, il papà del bomber del Bologna, con noi da quattro stagioni sta facendo l’ennesimo ottimo lavoro".
Il Rimini è in flessione per non dire crisi. Il suo amico-collega Tamai ha sbagliato qualcosa?
"Non guardo in casa d'altri, osservo la realtà: a parte le partite con Imola e Gubbio il Rimini non ha mai sfigurato. Ha otto punti e ha già affrontato tutte le big: Triestina, Vicenza, Pordenone, Feralpi, Sud Tirol, non venendo mai messo sotto anche quando ha perso. Certo, ora non deve sbagliare gli scontri diretti. Ho già diffidato i miei: se pensiamo di trovare una squadra dimessa ci sbagliamo di grosso per un semplice motivo: ho lavorato con Acori a San Marino e so che il mister in questi casi sa toccare le corde giuste. Lui è capace a ribaltare una situazione difficile in un'arma in più. E' un grande motivatore Leo".
La Fermana ha segnato 9 reti come il Rimini, ma ne ha subite appena 4 reti contro le 15 dei biancorossi. Siete una squadra cinica?
"Siamo una formazione compatta, solida, che si aiuta tra i reparti, che ha lo spirito della sua tifoseria che se non la vivi tutta la settimana non la puoi capire. Qui si vive di calcio dalla mattina alla sera. Vi dico solo questo: contro il Teramo in dieci siamo passati dallo 0-0 al 2-0".
L'anno scorso la Fermana era una matricola. Che consigli dà al Rimini?
"Nessuno, figuratevi se mi metto a dare consigli. Dico solo che nel bene o nel male ci vuole compattezza ed equilibrio".
Lei ha iniziato la sua carriera dirigenziale al Real Rimini, poi otto stagioni al San Marino tra serie C e D. Da due stagioni è alla Fermana. Il futuro?
"Penso a fare bene qui, ogni esperienza utile alla mia crescita sarà bene accetta".
Stefano Ferri

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